Maltempo: mancanza di sostegno da parte del pubblico nel sistema trasporto dializzati

Lettera Aperta

Palermo, 03/1/2015

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All’Assessore alla Sanità

All’Associazione Nazionale Emodializzati

Al Presidente della Regione Siciliana

Ai Direttori Generali ASP

Ai Prefetti della Sicilia

Agli Organi di Stampa e alle TV locali e regionali

Alla Protezione Civile Regionale

Oggetto: disagi trasporto emodializzati in Sicilia

Il Co.Re.Sa., “Coordinamento Regionale Sanità”, che opera dal 2003 nel campo del trasporto e soccorso infermi in Sicilia, denuncia la cattiva organizzazione del sistema di soccorso degli emodializzati.

È bastato il mal tempo dei giorni scorsi, e precisamente del 31 dicembre e 1° gennaio 2015, per far emergere il mal funzionamento dei servizi di trasporto sanitario.

Sono arrivate al coordinamento precise e circostanziate rimostranze delle associazioni aderenti, che svolgono il servizio di trasporto degli emodializzati da casa al centro dialisi e che sono state lasciate sole ad affrontare i problemi di questi giorni.

La  Prefettura, raggiunta telefonicamente, si è attivata soltanto , e solo in alcuni casi, per mettere in contatto i responsabili della Associazioni con i Sindaci dei Comuni montani, che avevano gravi difficoltà ad essere raggiunti dai mezzi di trasporto per i dializzati.

Abbiamo scoperto come alcuni Comuni non abbiano mezzi idonei a fronteggiare situazioni di soccorso o non vogliano fronteggiarle.

Sono state, in alcuni casi, le famiglie a doversi attrezzare, in stretta collaborazione con le Associazioni, per trasportare il dializzato fino al punto di percorrenza stradale più vicino, al fine di permettere il trasporto al centro dialisi.

In qualche zona, i rappresentanti della Associazioni hanno potuto garantire il servizio soltanto telefonando a altre organizzazioni di volontariato che operano sul territorio, e che sono iscritte all’Albo degli Enti di Volontariato della Protezione Civile, e facendosi aiutare da queste ultime, dato che non avevano ricevuto alcuna istruzione né dalla Protezione Civile e né dal Sores (il servizio del SEUS, che coordina gli interventi di trasporto del 118).

E’ questo, ad esempio, il caso di Montemaggiore Belsito, paese in cui, solo tramite una conoscenza personale, la Protezione Civile locale, allertata dall’Associazione Travel Soccorso di Termini Imerese, ha messo a disposizione il suo automezzo 4×4 e ha trasportato il paziente dializzato nel punto della strada che permetteva un transito in sicurezza delle autovetture di solito utilizzate dall’Associazione di Volontariato.

Le associazioni, nei periodi invernali, si attrezzano con catene da neve, ma certamente non potevano essere preparate agli straordinari eventi dei giorni scorsi e alla tremenda ondata di freddo dei che si è abbattuta sulle nostre zone. La Protezione Civile, però, essendo l’ente deputato a gestire questo tipo di situazioni, sicuramente conosceva da giorni il bollettino meteo, e avrebbe potuto preparare in tempo un piano di intervento programmato per far fronte all’evento atmosferico.

Sarebbe bastato, soprattutto per i dializzati che dializzano con trasporto su autovetture normali, predisporre il trasporto con auto dotate del sistema 4×4 fuoristrada, per affrontare in tutta sicurezza tale trasporto.

A Caltavuturo, due autisti-soccorritori, dopo una serie di telefonate al Comune, che ha fatto sapere al responsabile dell’Associazione di non avere mezzi idonei, hanno avuto un problema legato allo slittamento dell’auto, a causa del ghiaccio che si era formato sulla strada, e sono rimasti dalle ore 14.00  fino a mezzanotte in attesa del carro attrezzi provenire da Castellana Sicula, per essere trainati fino all’autoparco.

Una particolare attenzione al problema, per quanto ci riguarda, è stata mostrata solo dalle forze dell’ordine, in particolare dall’Arma dei Carabinieri, che si è adoperata per venire incontro alle esigenze delle Associazioni. Associazioni che tentavano di far capire agli organi competenti, Prefettura e Protezione Civile, di avere i volontari disponibili, come sempre, a effettuare il servizio, ma di non avere mezzi particolarmente idonei per la situazione eccezionale che si era venuta a creare.

Il trasporto in convenzione degli emodializzati, fin dal 1984, è affidato alle Associazioni di Volontariato che, con professionalità e nel rispetto dei diritti e della dignità degli utenti, si sono organizzate per rispondere in maniera ottimale alle esigenze richieste dall’impegno assunto.

Affinché questo progetto potesse essere realizzato, è stato necessario organizzarsi con grande impegno di mezzi, uomini e strutture.

Oggi le associazioni sono delle realtà che agiscono su tutto il territorio regionale, impegnando centinaia di mezzi, migliaia di volontari e personale qualificato per gestire, con la dovuta competenza, il delicato servizio.

Non si possono abbandonare le Associazioni a sé stesse in questo modo. In questa occasione abbiamo percepito chiaramente come, da parte degli Enti Pubblici, non si provveda ad un coordinato intervento sul territorio per assicurare i servizi salvavita.

Cosa sarebbe successo se quest’ondata di freddo fosse durata una settimana anziché due giorni?

Non è possibile che in queste situazioni tutto pesi sulle spalle dei più deboli, delle Associazioni di Volontariato che fino a oggi hanno garantito questi servizi e hanno potuto trarre sostentamento esclusivamente dalle erogazioni derivanti dal rimborso spese, che l’ASP ha riconosciuto a fronte dei servizi resi, rimborso che le associazioni (ONLUS) hanno utilizzato per coprire a stento i costi di gestione.

AUSPICHIAMO pertanto che gli organi competenti si rendano conto dei gravi problemi che un mancato coordinamento sul territorio può causare e che per il futuro ci si adoperi al fine di gestire al meglio questo tipo di situazioni. Come sempre, siamo disponibili ad un confronto sul tema e ad affiancare la Protezione Civile nella gestione di queste emergenze.

Il Presidente del Co.Re.Sa.

Gioacchino Sanfilippo

 

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